L’ulivo pugliese ricamato su una scarpa, che ha fatto tanta notizia a Pitti Immagine 2023, sta girando il mondo. La calzatura, da uomo e da donna, progettata da Yuko Matsuzaki, la designer giapponese che assieme al collega Masaharu Ikeda ha fondato il brand Seishou, è arrivata prima nel Sol levante, poi negli Stati Uniti e ha finito il suo giro in Europa. Il modello è stato promosso, ed è quindi conosciuto e acquistabile, in ognuno di questi continenti.
L’idea di ricamare sulla tomaia in velluto nero di una scarpa una pianta molto simile all’ulivo pensante di Ginosa (da cui il nome del modello) e a quello ritratto nell’emblema di Specchia, in Salento, è venuta a Matsuzaki dopo aver visitato la parte sud della Puglia, dove la stilista giapponese, da trent’anni trapiantata a Milano, ha trovato alcune delle aziende artigiane adatte per le sue produzioni. “Tutte le linee di Seishou sono pensate con la filosofia nipponica e realizzate con la raffinatezza e la professionalità tipica del Made in Italy – fa sapere la designer –. Nel polo calzaturiero salentino ho trovato gli artigiani giusti con cui lavorare”.
È proprio durante una di queste visite nel ‘tacco’ d’Italia che Matsuzaki è venuta a conoscenza di un grave problema che attanaglia, ormai da anni, le piante di ulivo e che rischia di mettere in crisi la produzione del famoso olio extravergine d’oliva: “In Puglia gli ulivi sono stati colpiti dal batterio della Xylella che, distruggendoli completamente, rischia di farli scomparire. Sarebbe gravissimo. Per questo ho deciso di dedicare a questi straordinari alberi una scarpa che ha anche uno scopo benefico: un ulivo in dono alle aziende agricole pugliesi per ogni paio di calzature vendute”.
Ad agosto scorso la visita di Matsuzaki nel suo Giappone per presentare la scarpa e l’iniziativa a essa legata: “Gli operatori del settore sono rimasti molto colpiti dal modello, dal suo ricamo e anche dall’impegno che, come Seishou, ci siamo presi con le aziende – racconta la stilista –. Nel mio Paese l’ulivo non è diffuso come nel Mediterraneo e viene coltivato solo in una specifica regione. Ciononostante, tutti conoscono l’olio d’oliva e i suoi benefici in cucina”.
Un’attenzione che è stata premiata: “I colleghi e gli amici giapponesi hanno molto ammirato il fatto che la scarpa, come tutte quelle delle nostre linee, sia pensata con la filosofia nipponica e realizzata con la raffinatezza e la professionalità tipica del Made in Italy. Insomma, un binomio perfetto”, aggiunge Matsuzaki.
Apprezzata particolarmente la volontà di destinare un ulivo a un’azienda agricola pugliese per ogni modello di Ginosa venduto: “Il mio obiettivo è contribuire a riforestare la regione italiana e sostenere la coltura dell’ulivo e la produzione dell’olio. Spero, così, di dare una mano alla Puglia a combattere una malattia che da oltre un decennio sta mettendo a rischio una delle sue prime eccellenze, dando una mano al settore agricolo locale e alle sue tante aziende”, ribadisce la stilista.
Non diversa l’accoglienza dall’altra parte dell’Oceano: “Sappiamo bene che tutte le regioni italiane sono rappresentate negli Stati Uniti da generazioni di famiglie che ormai sono diventate americane. E negli States l’Italia è particolarmente amata per il cibo, per la moda, per il design, per la ‘Dolce vita’. Ma questa volta almeno due caratteristiche tipicamente italiane sono arrivate negli Usa insieme: l’eccellenza gastronomica e l’artigianalità”.
La designer giapponese ha, dunque, deciso di farsi conoscere sul mercato statunitense con un modello non solo bello, particolare, comodo, originale, di qualità, ma che abbia anche una vocazione benefica e che celebri un prodotto tipicamente italiano.
Con lo stesso spirito, Seishou è partito alla conquista del resto d’Europa: “Le caratteristiche che formano la filosofia del brand, ben riassunte nello slogan ‘Essential design made in Italy’, piacciono tanto nel sud quanto nel nord e nell’est del continente. D’altra parte, tutti i modelli del brand presentano una grande attenzione ai dettagli, una precisa costruzione artigianale e l’uso di materiali di qualità. Ma anche per l’Europa mi interessava proporre non solo una delle nostre scarpe comode, essenziali e funzionali, bensì quella che ha anche una finalità benefica, di aiuto ad aziende che oggi sono in difficoltà”, conclude Matsuzaki.