Una settimana è la moda, un’altra sono gli accessori, una terza è la tecnologia. Per non parlare del “green”, lo stile di vita sostenibile, e persino dei giorni dedicati alla cucina e all’aperitivo, magari orientali. Milano è così, prendere o lasciare: coloro che ci vivono spesso lascerebbero, ma chi viene da fuori o ha un’età sotto una certa soglia, prende. E prende abbondantemente. Al punto che spopolano sui social i profili di coloro che spingono a “scroccare” tutto il bendidio che la città offre. E poi succede che all’inaugurazione di un nuovo locale si presentino in 600 e debba intervenire la Polizia.
Ma tutto ciò fa bene al capoluogo lombardo? Secondo i dati dell’economia sì, e trascina anche le sue imprese, soprattutto piccole e medie, soprattutto artigiane e commerciali. Leggiamo qualche numero.
Secondo Cna Lombardia, che fa riferimento al Terzo Focus sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi, l’economia lombarda è tornata a correre nel corso del 2023, raggiungendo e superando quelli che erano i risultati ottenuti prima della pandemia, nel 2019. Tra i tanti indicatori presi in considerazione, a luglio 2023, a spiccare ci sono le proiezioni relative a Pil (+1,5%), consumi (+1,6%) e investimenti (+3,1%). Le previsioni di crescita del 2024 restano positive, pur se con numeri più contenuti e leggermente inferiori alle aspettative: nel 2024 il Pil lombardo dovrebbe crescere dell’1%, i consumi dell’1,6%, mentre gli investimenti dovrebbero calare dello 0,2%, anche a causa dell’aumento dei tassi di interesse.
In questo quadro, Milano – dati riferiti a giugno 2023 – risulta essere la provincia che ha aumentato di più il numero di imprese attive, +3% rispetto al 2019. Segnali positivi anche sul fronte delle esportazioni nel periodo dicembre 2019-marzo 2023: il capoluogo si attesta su un +34%.
Se poi aggiungiamo che, nella nota trimestrale sul mercato del lavoro in Lombardia di Polis su dati Istat, risulta che l’occupazione in regione si mantiene saldamente sopra la media nazionale – nel secondo trimestre del 2023 il tasso ha raggiunto il 68,8%, aumentando di 0,1 punti rispetto al precedente e di 0,5 in confronto al 2022 –, appare chiaro come la ripresa post Covid si sia ampiamente realizzata.
Sempre Polis ci suggerisce che proprio Milano ha fatto da traino soprattutto in un settore: quello turistico ricettivo. Anche in questo caso parlano i numeri: nel 2019 le strutture erano 4700 a fronte di quasi 13milioni di presenze in città. Scontato il calo di 2020 (3 milioni e mezzo di presenze) e 2021 (poco più di 5 milioni), seppure con il dato inaspettato di una crescita esponenziale delle strutture passate a 5mila e poi a oltre 7 mila. Ma il 2022 ha proprio segnato la svolta: 10.600 strutture per oltre 11 milioni di presenze.
Insomma, lavoro, economia, divertimento. È Milano, piaccia o no.