Le “Povere creature!” (“Poor things”, nel titolo originale) del regista greco Yorgos Lanthimos vince il Leone d’oro di Venezia 80, l’ottantesima Mostra internazionale d’arte cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia, che quest’anno ha visto anche grandi film italiani in gara. E uno di questi, “Io capitano”, di Matteo Garrone ha incassato un Leone d’argento - Premio per la migliore regia e il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore emergente, Seydou Sarr, 21enne senegalese al suo esordio davanti alla cinepresa.
Due film totalmente diversi: le povere creature di Lanthimos rappresentano la favola, l’immaginifico e sono collocate in un tempo gotico e passato, vagamente definito, e nel contempo sono dei moderni Frankenstein. Tra loro la protagonista è una donna – l’attrice americana Emma Stone – rediviva, ricostruita, senza memoria, senza inibizioni e per questo libera di viversi come meglio le pare qualsiasi aspetto della sua nuova esistenza, dalla sessualità alle scelte di dove vivere, con chi e in che modo.
“Io capitano” racconta invece il dramma dei viaggi della speranza dall’Africa all’Europa, indagando con realismo l’incubo che attraversano tutti coloro che decidono di lasciare casa nella speranza di un mondo migliore, e spesso incontrano la morte, sicuramente la violenza.
Ma Venezia nella settimana della Mostra del cinema è anche glamour, moda, tendenze. Al netto delle assenze, dovute allo sciopero nel mondo del cinema hollywoodiano, si sono viste le mise più eleganti o improbabili, i colori neutri come quelli sgargianti, i classici e le esasperazioni. Una festa per gli occhi, insomma, come ogni anno, dentro e fuori le sale, ma soprattutto delle emozioni, in attesa di una nuova kermesse.
Ecco gli altri principali premi: Leone d’argento – Gran Premio della Giuria a “Aku Wa Sonzai Shinai” (“Il male non esiste”) di Ryusuke Hamaguchi (Giappone); Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Cailee Spaeny nel film “Priscilla” di Sofia Coppola (Stati Uniti, Italia): Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Peter Sarsgaard nel film “Memory” di Michel Franco (Messico, Stati Uniti); Premio per la migliore sceneggiatura a Guillermo Calderón e Pablo Larraín per il film “El conde” di Pablo Larraín (Cile); Premio speciale della giuria a “Zielona granica” (“Il confine verde”) di Agnieszka Holland (Polonia, Repubblica Ceca, Francia, Belgio).