After Seishou, big groups come in Salento

Dopo Seishou arrivano in Salento i grandi gruppi

Il comparto calzaturiero salentino è un’istituzione. C’è chi data le origini addirittura a metà Ottocento. Sicuramente i marchi più importanti producono nel sud della Puglia da almeno mezzo secolo. Un ambito economico che ha avuto alti e bassi, come tutti i settori. Ma se in tempi recenti la crisi ha colpito duro anche in Salento, come nel resto d’Italia, oggi il desiderio di produrre in una terra dove l’artigianalità di alto livello fa la differenza, sta riportando in auge anche quell’area del Paese.

Lo ha capito  da tempo anche Seishou, il brand con la testa in Giappone e le mani in Italia che produce scarpe comode belle e di grande qualità. Un approccio al design essenziale e funzionale che ha incontrato l’artigianato italiano di antica tradizione. Per questo tutti i modelli del brand presentano una grande attenzione ai dettagli, una precisa costruzione manuale e l’uso di materiali di livello. Seishou ha visto subito la possibilità di realizzare e produrre  alcuni modelli della sua linea di scarpe in calzaturifici artigianali salentini. E oggi si rivolge agli esperti del settore che lavorano a Specchia, secondo le tecniche della tradizione manifatturiera.

 A capire le potenzialità del territorio, sono stati anche i grandi gruppi internazionali. È dei giorni scorsi la notizia che persino Bernard Arnault, fondatore, chairman e ceo di Lvmh – la grande compagnia francese che controlla quasi due terzi del mercato della moda e del lusso a livello globale con marchi come Dior, Vuitton, Fendi, Guerlain, Loro Piana, Bulgari, Tiffany, Givenchy, Kenzo, Zenith, Sephora, solo per citarne alcuni – si è recato a Brindisi per visionare due imprese del territorio, attive nel segmento degli accessori. Guarda caso proprio del settore calzaturiero e pellettiero. Come riportano le principali testate di moda ed economia, l’imprenditore si sarebbe recato nel polo della pelletteria di lusso nella zona industriale di Casarano, nel leccese.

Per capire la portata dell’interesse del chairman d’Oltralpe, basti pensare che Lvmh registra 42,2 miliardi di euro di fatturato nel semestre e un aumento dei ricavi del 17% annuo. Le entrate della categoria Fashion & leather goods si attestano su 21 miliardi.

Per Seishou non è una sorpresa che un colosso della moda  produca anche nel “tacco” d’Italia, che curiosamente somiglia a uno dei capi principi della calzatura, lo stivale: il Made in Italy del Salento è, appunto, alla base della qualità della sua produzione.


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