How luxury shoes are made. Inside Seishou factory with craftsman Rocco

Come creare una scarpa di lusso. Nel laboratorio Seishou insieme all’artigiano Rocco

Caratterizzata dalla costruzione artigianale e dall’uso di materiali pregiati, l’intera collezione Seishou è realizzata da mani sapienti ed esperte che ne curano tutti i dettagli. Per conoscere in modo approfondito le lavorazioni necessarie a produrre scarpe di lusso, abbiamo intervistato l’artigiano Rocco, che si occupa in prima persona del montaggio delle calzature Seishou in laboratorio. 

 


Come nasce la sua passione per le calzature?

Spinto dalla curiosità di toccare con mano forme, modelli e materiali, ho capito quanto fossi affascinato dal mondo calzaturiero. Sono passati 40 anni da quando ho cominciato a svolgere la mia professione di artigiano e posso affermare che nella mia mansione ogni singolo passaggio è fondamentale affinché si possa ottenere un prodotto artigianale di alta qualità.


 

Di cosa si occupa esattamente all’interno della fabbrica?

Mi occupo della fase del montaggio: una volta concluso il passaggio della cucitura della tomaia la mia mansione è di montarla e di predisporla all’incollaggio della suola. A questo segue il controllo qualità e le operazioni di finissaggio, dopo le quali il prodotto finito viene preparato per la spedizione al cliente.


Quali sono le diverse tipologia di montaggio della suola che vengono impiegate per realizzare le scarpe Seishou? 

Oltre alla normale procedura di incollaggio, alcune calzature prevedono anche l’impiego di diverse tipologie di cuciture realizzate con macchinari specifici: tra queste, per esempio, la cucitura Blake e del fondo a cassetta, con cui vengono prodotti rispettivamente i mocassini Maryland e le sneaker Emory della linea uomo di Seishou. 


A proposito di Maryland, perché è stata scelta questa costruzione?

La lavorazione Blake si usa solitamente per le suole in cuoio, come nel caso dei mocassini Maryland, per garantire maggiore resistenza alla scarpa rispetto al semplice incollaggio. Può essere applicata a diversi tipi di cuoio, purché la suola sia predisposta con una “canalina” lungo la quale viene effettuata la cucitura.


La suola di questi mocassini è particolare anche perché realizzata in un doppio materiale. Può dirci di più sui suoi vantaggi?

Il parziale rivestimento della suola di cuoio in gomma dà una sicurezza al cliente in termini di maggiore presa sul terreno. La suola in pelle liscia, per quanto esteticamente raffinata, rischia infatti di far scivolare il piede. Da qui la scelta di aggiungere la gomma Vibram, un materiale pregiato, testato e resistente, che permette inoltre alla suola di consumarsi più lentamente.


In cosa consiste invece la costruzione con fondo a cassetta impiegata per la sneaker Emory?

Si chiama fondo a cassetta perché la scarpa viene incassata nella suola e viene utilizzata principalmente per realizzare modelli sneaker, con suole in gomma. La lavorazione consiste praticamente nel cucire la parte laterale della suola alla tomaia. Rispetto al semplice incollaggio, questo procedimento garantisce che la suola non si stacchi anche dopo un lungo utilizzo.


Quale potrebbe essere una curiosità sulle tecniche adottate durante l’ultima fase del processo produttivo?

Vi svelo un passaggio particolare che riguarda la variante cognac delle scarpe da barca Hopkins: la pelle di vitello viene sottoposta a un ulteriore processo di tamponatura per creare un effetto “bruciato” e in questo modo rendere la colorazione meno piatta. Questo dona alla calzatura l'artigianalità che la contraddistingue. Il processo avviene per mezzo di un tampone su cui viene applicata della cera in base alla tonalità di colore che si desidera ottenere. 

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